UN ORGANO DI UN’ALTRO PIANETA

È a Tenerife, in Spagna, è un mostro di tecnologia, ma il suo cuore elettronico è tutto Made in Italy

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L’ “Auditorium de Tenerife” a Santa Cruz, nelle isole Canarie, è un’opera del famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava. È stato completato nel 2003. Dal 28 gennaio 2011 l’auditorio è stato ribattezzato “auditorio di Tenerife Adán Martín” in memoria del presidente del Governo delle Canarie, Adán Martín Menis che ne promosse la costruzione. Presenta una struttura molto ambiziosa e complessa le cui forme sono state ispirate, come d’uso per questo architetto, dalle forme della natura.

La sala della musica (Synphony Hall) presenta una architettura progettata per creare un ambiente acusticamente perfetto, ed è dotata, tra l’altro, di un organo a canne per la costruzione del quale sono state adottate tecnologie d’avanguardia, sfruttando al massimo quanto oggi l’elettronica e l’informatica possono dare ad uno strumento del genere, al punto che può essere classificato come un ORGANO DI UN’ALTRO PIANETA.

La mostra dell’organo, se così si può chiamare, presenta 6 gruppi di canne, tre sul lato destro e tre sul lato sinistro della sala. Completano la mostra due gruppi mobili di canne, limitate alle “trombe spagnole”, ossia ance orizzontali del tipo “Batalla” sulla sinistra e “Solo” e “En Chamada” sulla destra, tipiche delle sonorità degli organi spagnoli fin dal XVII secolo. Normalmente sono nascoste dietro un pannello amovibile e vengono fatte scivolare all’esterno della loro sede solo in occasione dell’utilizzo dello strumento tramite un complesso meccanismo a slitta.

(Nel XVII secolo, frate José de Echevarría, introduce nell’arte organaria spagnola l'”arca degli echi”, un apparato che produce una emissione sonora su più piani sonori le cui caratteristiche sono così riassumibili: grande varietà di registros de lengueteria, i nostri registri ad ancia, “trompeteria tendida o de batalla”, trombe orizzontali, “Corneta”, collocata in un somiere situato in alto, tastiera spesso unica divisa in bassi e soprani, detta “teclado partido”. Wikipedia)

Questa particolare situazione è stata voluta dell’architetto Calatrava stesso. Il resto delle canne, che in totale sono 3.835 gestite da 71 registri,  non sono visibili ma sono distribuite, dietro appositi pannelli, ai due lati della sala per aumentare l’effetto stereo. Le canne esposte sono da 16’ e sono inclinate lungo la struttura architettonica che le sostiene.

Il prospetto è un’allegoria della forma basaltica della costa di La Gomera, conosciuta con il nome popolare di “canne d’organo”.

I sei campi prospettici da 16′ hanno un’inclinazione di trenta gradi e sono aderenti alla struttura che li sostiene, una notevole sfida tecnica per l’organaro che le ha istallate. Il materiale con cui sono state costruite è una lega di zinco-titanio.

Mantenere esposte in questa maniera le canne da 16’, cioè dal suono relativamente grave, deriva dalla scelta voluta di ottenere  un particolare effetto sonoro nella sala, simile all’effetto surround, sfruttando il modo con il quale l’orecchio umano è in grado di percepire o no la localizzazione spaziale di un suono. E’ risaputo che l’orecchio umano è in grado di localizzare nello spazio intorno a sé l’origine di un suono grazie al rilevamento dello stesso da parte delle due orecchie presenti ai lati del capo.

Il cervello umano è in grado di elaborare la differenza temporale con cui un suono arriva alle orecchie per calcolare l’angolo orizzontale che sottende la fonte sonora, mentre la particolare conformazione del padiglione permette di individuare l’altezza da cui ha origine il suono. Tale proprietà però è particolarmente operativa per le frequenze medio alte, mentre si va perdendo per le frequenze più basse.

Chi ha a casa uno stereo con Dolby Surround, sa che i canali destro e sinistro sono riprodotti da due casse distanti tra di loro con altoparlanti di tipo midrange e tweeter, che emettono suoni di media/alta frequenza, gli unici a generare l’effetto stereofonico, mentre i woofer, preposti all’emissione di suoni bassi, si trovano quasi sempre in un’unica cassa posta al centro del sistema di riproduzione, visto che le frequenza basse non collaborano alla stereofonia.  Peraltro se il woofer è un subwoofer può essere installato in un qualunque punto della stanza, visto che la posizione non è rilevabile dall’orecchio umano.  Spesso è posizionato dietro l’ascoltatore per aumentare l’effetto sala in quello che è denominato “canale LFE” (Low Frequency Effect) al quale è demandato non solo l’emissione di suoni bassi ma anche dei rumori ambientali.

Questo determina che, se in una sala, come quella del auditorium di Tenerife, vengono emessi suoni gravi da più sorgenti sonore, l’effetto che si ottiene, agevolato da una non perfetta localizzazione di tali sorgenti, è quello di sentirsi avvolti dal suono senza avere una vera coscienza di dove esso arrivi.  Queste canne rappresentano il canale LFE della sala, mentre la stereofonia è demandata alle unità mobili e alla distribuzione delle altre canne che sono comunque collocate, nascoste dietro apposite griglie, in parte sul lato destro della sala in parte sul lato sinistro della sala.

E’ in parte il fenomeno sul quale si basa anche l’effetto surround dei nostri home video casalinghi o delle sale cinematografiche, ma naturalmente molto più potente.  L’effetto di coinvolgimento ambientale, sempre ottenuto da organi a canne, era già conosciuto in tempi anche lontani: Claudio Monteverdi lo sfruttò nella basilica di San Marco a Venezia utilizzando i vari organi presenti sui due lati della chiesa.

Altri esempi: l’organo della cattedrale di Innsbruck, costituito da 4 corpi che, assieme all’organo principale, possono suonare indipendenti o tutti assieme per ottenere effetti molto particolari. Chi è stato presente il 30 settembre del 2021 al concerto d’organo tenutosi nel duomo di Milano, ha assistito ad uno spettacolo esaltante in cui è stato eseguito La révolte des Orgues di Jean Guillou, l’esecuzione del quale prevede 9 console e 9 organisti (di fatto è una composizione per 9 organi) sfruttando al massimo gli organi presenti nel duomo e le tecnologie elettronico/informatiche al servizio del re degli strumenti.

Nell’auditorium di Tenerife tale effetto di coinvolgimento sonoro è reso al massimo livello, al punto che può essere classificato come un Dolby Surround di ultima generazione, mentre parte dell’effetto stereofonico è demandato ai due gruppi di trombe spagnole che entrano ed escono dalla loro sede secondo l’occasione. Chiaramente non finisce qui. Sono state sfruttate le più evolute tecnologie moderne per ottenere un organo realmente fuori dell’ordinario. La tecnologia della trasmissione, peraltro, è completamente made in Italy!

La consolle, ad esempio, è un vero gioiello di tecnologia. Ad essa sono abbinabili altre 7 tastiere, non indipendenti e prive di gestione dei registri, oltre ad una unica tastiera positiva indipendente ma limitata.  In tutto sono 9 tastiere utilizzabili contemporaneamente! L’organo è diviso in 10 sezioni, ogni sezione, ad eccezione del pedale, può essere assegnata a qualsiasi tastiera della console utilizzando un particolare sistema di controllo (freien Werkstruktur). Le varie consolle vengono gestite comunque dalla consolle principale, il cui organista funge da orchestratore e direttore d’orchestra.  Alle nove tastiere si unisce anche un positivo, che porta a 10 il totale degli organisti che possono suonare contemporaneamente!

TRASMISSIONE PROPORZIONALE

La trasmissione, che a dire elettronica e dir poco, sfrutta tecnologie d’avanguardia per ottenere anche una risposta sonora molto particolare.

Questa trasmissione prende il nome di TRASMISSIONE PROPORZIONALE, ed è una tecnologia tutta italiana, essendo stata sviluppata dalla ditta ELTEC di Cuneo. La tastiera non è composta da “banali” interruttori che aprono e chiudono un “banale” circuito elettrico (sistema On/Off), ma sfrutta la tecnologia del cosiddetto “effetto Hall”.

Questo particolare effetto elettromagnetico, la cui descrizione rimando alla rispettiva pagina di Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Hall), permette di rilevare la posizione di un tasto quando viene premuto, posizione  che viene scaglionata in 128 step consecutivi. Inoltre è possibile rilevare la velocità con la quale il tasto viene abbassato.

La successiva elaborazione dei dati permette di controllare l’apertura dei ventilabri, grazie a particolari tipi di magneti, per ottenere effetti sonori anche molto elaborati.

Intanto si ottiene un effetto “sensibile” della tastiera, inoltre, elaborando i vari parametri ottenuti dall’effetto Hall, tramite apposito software è possibile cambiare la forma d’onda della canna agendo soprattutto sull’attacco, per ottenere risultati timbrici diversi asseconda di come l’organista agisce sulla tastiera.

Come anticipato, gran parte della tecnologia utilizzata per ottenere tutto questo è stata sviluppata da una ditta di elettronica italiana: la ELTEC automazioni di Cuneo, tenutaria del brevetto ORGDRIVE.

Con questo sistema sono stati automatizzati c.ca 600 organi in tutto il mondo. Peraltro, uno dei grandi vantaggi del sistema ad effetto Hall è che non presenta parti meccaniche soggette ad usura, per cui la tastiera è destinata a durare nel tempo.

Questa tecnologia, come accennato, è stata già utilizzata in altri organi e altre occasioni, ma in questo strumento raggiunge effettivamente un primato mondiale.

Il progetto fonico è dell’organista e compositore francese Jean Guillou (Angers, 18 aprile 1930 – Parigi, 26 gennaio 2019), l’organo nel suo complesso è stato progettato e costruito dalla ditta Blancafort Om di Collbató (Spagna) (http://www.orguesblancafort.com/ca/). Il materiale fonico proviene da quattro ditte europee: Laukhuff (Germania) ha costruito le canne di facciata, la ditta Überlingen (Germania) le canne ad anima, Orguian (Portogallo) le canne ad ancia e Fitzau (Portogallo) le canne in legno, la consolle è stata costruita dalla ditta Heuss (Germania).

L’elettronica…  TUTTA ITALIANA!

Dunque veramente un organo di un altro pianeta.